Storia e fascino del Faro di Capo Mele: un baluardo di sicurezza e memoria

Il faro di Capo Mele, con la sua torre alta 25 metri, è situato su uno splendido promontorio che separa Laigueglia da Andora. Costruito nel 1856 dal Genio Civile italiano, questo faro non solo guida le imbarcazioni lungo la costa ligure, ma rappresenta anche un simbolo storico della maestria ingegneristica italiana.

Il faro, con la sua architettura imponente, domina il paesaggio circostante, offrendo una vista panoramica mozzafiato sul Mar Ligure. La sua costruzione rappresenta un’opera d’arte ingegneristica che ha resistito alla prova del tempo, continuando a svolgere un ruolo fondamentale nella navigazione marittima.

Nelle notti oscure e misteriose, quando le acque del mare possono rivelarsi come entità sconosciute, un potente fascio di luce squarcia l’oscurità, guidando i marinai smarriti verso la salvezza. Un faro rappresenta molto più di una struttura di cemento e acciaio: è un bastione di sicurezza e un simbolo di speranza per coloro che navigano in mare aperto. In tutto il mondo, i fari hanno giocato un ruolo fondamentale nella navigazione marittima, illuminando le rotte degli esploratori, proteggendo le navi dalle coste pericolose e narrando storie di avventura e coraggio. Ancora oggi, svolgono una funzione cruciale nella navigazione moderna.

Punto di riferimento essenziale per i “figli del mare”, dai pescatori agli skipper, ma anche per le imbarcazioni in transito, il Faro di Capo Mele, situato in una regione di straordinaria bellezza, è uno dei soli tre in Liguria ad essere sorvegliato da un guardiano. Gli altri sono Punta Verde, ad Arma di Taggia, e la celebre Lanterna di Genova.

La torre del Faro di Capo Mele, con i suoi imponenti 25 metri di altezza, si erge su un suggestivo promontorio che separa Laigueglia da Andora. Costruito nel 1856 dal Genio Civile italiano, questo faro non solo guida le imbarcazioni lungo la costa ligure, ma incarna anche un simbolo storico della maestria ingegneristica italiana.

La struttura, caratterizzata dalla sua elegante architettura ottocentesca, si erge fieramente contro il cielo azzurro, rappresentando un faro di speranza e sicurezza per i marinai che navigano il Mar Ligure. Il Faro di Capo Mele è stato progettato non solo per illuminare il cammino delle navi in mare aperto, ma anche per fondersi armoniosamente con il paesaggio naturale circostante, offrendo una vista panoramica mozzafiato a chi ha il privilegio di visitarlo.

Oltre ad essere un monumento storico, il faro rappresenta un punto di riferimento vitale per la comunità locale e una destinazione turistica per i visitatori desiderosi di esplorare la bellezza della Riviera Ligure. La sua costruzione è un’opera d’arte ingegneristica che ha resistito alla prova del tempo, continuando a svolgere un ruolo essenziale nella navigazione marittima e nella conservazione del patrimonio culturale italiano.

Posizionato in una delle aree più affascinanti della Riviera di Ponente, il Faro di Capo Mele testimonia l’abilità e la dedizione degli ingegneri italiani nel preservare la sicurezza dei naviganti e la bellezza del paesaggio marino, confermando il loro impegno nella tutela dei fari storici italiani.

La sua nascita

Costruito dal Genio Civile, i lavori di costruzione del Faro di Capo Mele iniziarono nel 1852, quattro anni prima della sua inaugurazione nel 1856. Questo edificio simbolico è considerato dai geografi il limite ovest del golfo di Genova.

Situata a 93 metri sul livello del mare, la struttura presenta una torre circolare in muratura alta 25 metri. All’interno si trovano la sala della lanterna, la camera della guardia, i depositi per il carburante e un’officina per le riparazioni. La lanterna originale, dodecagonale con tre corsi di vetri piani, è posta sulla sommità e è accessibile tramite una scala di 74 gradini. Accanto alla torre si trova un edificio in muratura di tre piani che funge da alloggio per i guardiani.

Nel corso degli anni, l’intonacatura del faro è cambiata colore, passando dal giallo al rosso, mentre le tecnologie utilizzate si sono evolute. Nonostante ciò, l’architettura originale, risalente alla metà dell’Ottocento, è rimasta sostanzialmente invariata.

Come molti altri fari italiani, anche il Faro di Capo Mele ha subito ingenti danni durante il secondo conflitto mondiale, che sono stati riparati tra il 1947 e il 1948. Nel 1949, è stato elettrificato e classificato come Faro aeromarittimo.

La sua storia luminosa è caratterizzata da tre lampi bianchi ogni 15 secondi, visibili fino a 24 miglia nautiche. Inizialmente, fino al 1909, la lampada funzionava a petrolio; successivamente, si è passati all’alimentazione ad acetilene a produzione diretta con tre gruppi di luci. Nel 1936, l’impianto è stato ulteriormente modernizzato con l’introduzione dell’acetilene disciolto.

Nonostante i cambiamenti tecnologici nel corso degli anni, il Faro di Capo Mele ha continuato la sua attività senza interruzioni. Nonostante l’avvento di internet, dei satelliti e dei GPS sugli smartphone, il faro è ancora oggi sotto il coordinamento del Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a La Spezia, gestendo un servizio telemonitorato di altissima sicurezza e precisione.

Ammirare il Faro di Capo Mele ogni volta che si va da Laigueglia ad Andora è un’esperienza suggestiva. Guardando verso l’alto, è inevitabile lasciarsi trasportare in fantasiose riflessioni: chissà quante storie affascinanti potrebbe raccontare, se solo potesse parlare!

Lascia un commento