Gradara è uno dei borghi più visitati e appetibili come meta medievale in Italia. Approfondiamo i punti di interesse di questo gioiello italiano grazie al contributo di Lety Goes On.
Dalla leggenda ai nostri giorni
Gradara, Capitale del Medioevo e annoverato tra i borghi più belli d’Italia, evoca immediatamente una delle storie d’amore più famose e tormentate, quella di Paolo e Francesca. Passeggiando per le vie di questa antica città si può avvertire lo struggente sapore di una vicenda tanto leggendaria quanto il poeta che l’ha narrata, Dante Alighieri.
Così il Borgo che ha fatto da scenario delle vicende narrate nel V Canto dell’Inferno, è diventato il Borgo dell’amore. Merita assolutamente una visita non solo per questo retroscena attualmente solo evocato ma per la bellezza dei paesaggi e il pregio della struttura urbanistica medievale tra le meglio conservate d’Italia.
È possibile passeggiare sia all’interno del castello, sia sulle mura merlate, ma anche sul ponte levatoio e nell’elegante cortile. Le sale interne del castello ricordano gli splendori delle potenti famiglie che qui hanno governato: Malatesta, Sforza, Della Rovere e Mosca.
A passeggio per Gradara
Gradara è un posto davvero delizioso, ho avuto il piacere di visitarlo più di una volta. Solitamente è preso d’assalto dai turisti: in seguito a una mia precedente visita (2019), lo ricordavo pieno di gente. A primavera inoltrata, ho scelto Gradara come primissima gita fuori porta, dopo la fine delle limitazioni alla circolazione imposte a causa dell’emergenza sanitaria. Ho trovato le strade deserte e grazie all’assenza dei turisti, mi sono concessa un’insolita calma per godermi questo spettacolare luogo che mi è apparso nella sua reale magia. Da Bologna, si esce dall’autostrada a Rimini Sud e si prosegue per Gradara. L’idea era quella di passeggiare finché non ci veniva fame.
Nel borgo rivivono i fasti del 1200. Il visitatore si immerge totalmente in questa atmosfera medievale tra negozietti di souvenir travestiti da antiche locande, e gabbie di ferro per torture allestite per il divertimento di bambini e adulti che si fanno fotografare all’interno di questi strumenti di supplizio.
Il borgo si sviluppa da una strada centrale che porta su fino alla rocca, dalla quale si snodano diverse stradine e vicoletti. Il borghetto è davvero una bomboniera tenuta come un gioiello. Attenzione, però la strada per il castello è in salita e il pavimento di sampietrini è sdrucciolevole.
Il Borgo di Gradara
Il piccolo paese di Gradara è raccolto fra la prima e la seconda cinta di mura. Dopo i Malatesta arrivarono gli Sforza, poi nel 1494, appena quattordicenne, Lucrezia Borgia, seconda moglie di Giovanni Sforza costretta a separarsi dal marito per assecondare gli intrighi e i giochi di potere del padre, papa Alessandro VI. Dopo un breve periodo di dominazione del fratello di Lucrezia, Cesare Borgia detto il Valentino, arrivarono i Della Rovere. Molte le altre famiglie nobili che si avvicendarono nel tempo al comando della città. Merita particolare menzione: il marchese Mosca di Pesaro che l’amministrò nella seconda metà del 1700, con grande dedizione e fu sepolto nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista – anch’essa gioiello architettonico da visitare –, situata entro la seconda cinta di mura. Infine la Rocca, dopo esser divenuta proprietà comunale, fu ceduta, nel 1920 all’Ing. Umberto Zanvettori che la comperò per tre milioni di lire segnandone la rinascita. Per organizzare e realizzare l’ultimo restauro chiamò architetti di fama come Ferrari e Giovannoni che ne recuperarono le caratteristiche del luogo in armonia coi lavori già compiuti quattro secoli prima da Giovanni Sforza.
Il Castello
Gradara è conosciuta soprattutto per la sua storica Rocca malatestiana, che assieme al borgo fortificato e alla cinta muraria rappresentano un caratteristico esempio di architettura medievale recuperata grazie al restauro realizzato all’inizio del XX secolo. La prima costruzione del XII secolo prese il via per volere di Pietro e Ridolfo De Grifo che usurparono la zona al comune di Pesaro. La doppia cinta muraria e i tre ponti levatoi la resero pressoché inespugnabile. La Roccaforte si erge sul colle (142 m sul livello del mare) al confine tra Marche ed Emilia-Romagna in una posizione strategica e con una vista mozzafiato. Secondo la leggenda, in esso trovarono la morte Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, uccisi per gelosia dal fratello di Paolo, Gianciotto Malatesta nel settembre del 1289.
Dove mangiare
Attualmente, a causa delle regolamentazioni imposte ai ristoranti per il contenimento del Covid, molte delle trattorie del borgo sono chiuse o effettuano solo servizio a domicilio (per i residenti) o da asporto. Posso però ugualmente consigliarti un buon locale in cui sono stata spesso. Si chiama Il Mastin Vecchio: si distingue non solo per la strabiliante location, ma anche per la gustosità dei piatti e la cortesia del personale. Si trova in un antico palazzo del centro. Qui puoi gustare un menù di carne all’altezza dei suoi estimatori più esigenti. Nelle giornate di sole e durante la bella stagione è stupendo mangiare nella terrazza all’aperto dove puoi godere di una splendida vista sugli smerli delle mura. Eccellente anche la scelta dei vini.
Questo locale mi ha lasciato uno splendido ricordo e mi sento davvero tranquilla nel consigliartelo, ti troverai bene. Elegante ma non eccessivamente snob. Ottimo il servizio e prezzo equilibrato. Il Mastin Vecchio si trova in via Dante Alighieri 5, all’interno del borgo di Gradara, il cui accesso è solo pedonale.
Per i palati più rustici, fuori dalle mura vi sono diversi food truck, che fanno piadine e crescioni espressi.