È uno dei borghi più affascinanti in Italia, tra i borghi più belli: San Leo è una perla di rara bellezza che domina la Valmarecchia. Non è un caso, del resto, se Umberto Eco l’ha definito come “La città più bella d’Italia”. Si trova ad appena 35 km dal mare, ed è incastonato in uno scenario paesaggistico indimenticabile, ovvero uno sperone di roccia calcarea. A 600 metri di altezza, si può ammirare una vista incredibile. Ma cosa fare e cosa vedere a San Leo? Vi raccontiamo la bellezza di un borgo senza tempo.
Come arrivare a San Leo
Al di là della comodità dell’auto, il borgo di San Leo si può raggiungere facilmente con una corsa giornaliera in bus o magari con la navetta, soprattutto per salire al Forte. Suggeriamo la navetta in quanto bisogna comunque essere allenati per affrontare il percorso.
Per gli appassionati di trekking, però, non possiamo non consigliare la ciclabile della Valmarecchia. In questo caso è bene organizzare una gita in giornata, partendo al mattino e tornando al pomeriggio. Tra l’altro a San Leo ci sono moltissimi ristoranti e trattorie dove fermarsi ad assaggiare le prelibatezze locali.
Dove dormire nei dintorni di San Leo
È possibile dormire nei dintorni di San Leo? Si trova in una posizione strategica, del resto: è un borgo della provincia di Rimini. Non manca una vasta selezione di hotel, alberghi e strutture, anche family friendly o adatti alle coppie in vacanza.
In questo caso il nostro consiglio è di soggiornare nelle vicinanze, come propendendo per un hotel a Cattolica 3 stelle: non dista molto ed è particolarmente adatto alle famiglie in viaggio con bambini. Ottime le offerte e anche le diverse strutture con servizi su misura. Non a caso, San Leo rientra tra i borghi vicino Cattolica da visitare.
Le cose da vedere a San Leo
Non è facile parlare della storia di San Leo, un borgo conosciuto in ogni parte d’Italia: immerso nel verde, il suo panorama è mozzafiato. Diverse sono, però, le attività da fare, e più in generale le cose da vedere.
Porta di Sopra
Questa è la porta di accesso al borgo e conduce a Piazza Dante, la cui particolarità è che è l’unica piazza di San Leo. Edificata nel 1870, una volta attraversata sembra di essere in un borgo d’altri tempi, una cartolina ferma nel tempo.
Piazza Dante
Da dove iniziare per visitare San Leo nel migliore dei modi? Il suo cuore, come anticipato, è l’unica piazza della città, ovvero Piazza Dante. Qui si può ammirare la fontana, e la piazza è circondata dagli edifici e dai palazzi nobiliari, come il Palazzo Mediceo. Ci sono anche dei bar dove potersi fermare per gustare un buon aperitivo o un caffè tra un’attività e l’altra.
Duomo di San Leone
A San Leo domina decisamente lo stile romanico. E il Duomo di San Leone ne è un magnifico esempio. Come per la Pieve, anche il Duomo non presenta una facciata, e tra l’altro si trova proprio su un terreno scosceso.
Palazzo Mediceo
Entriamo nel cuore della storia di San Leo consigliando di fare un salto al Palazzo Mediceo, che è il palazzo rinascimentale con lo stemma della città di Firenze, ovvero il Giglio. Al suo interno si trova il Museo di Arte Sacra, oltre che il teatro polivalente.
Pieve Romanica di Santa Maria Assunta
Dedicata a Santa Maria Assunta, la Pieve rientra indubbiamente tra le cose da vedere assolutamente a San Leo, soprattutto per coloro che amano l’architettura medioevale. È conosciuta anche per essere il monumento più antico del Montefeltro. L’edificio non presenta una facciata.
Fortezza di San Leo
La Fortezza di San Leo, conosciuta anche come Castello o Rocca, è a dir poco imponente. Si ammira già una volta giunti nel borgo, e per arrivare in cima è possibile seguire il sentiero panoramico o valutare di prendere la navetta, molto più comoda indubbiamente.
Situata appunto sullo sperone, domina la Valmarecchia: è stato proprio Federico da Montefeltro a riedificare la Fortezza, che ha reso a dir poco inespugnabile. Nel corso dei secoli è stata poi guidata dai Della Rovere, dai Borgia ed è infine stata devoluta allo Stato Pontificio, esattamente nel 1631.
Cosa vedere al suo interno? Non possiamo non suggerire la Prigione del Conte di Cagliostro, così come il Museo degli Strumenti di Tortura. Dopo il passaggio alla Chiesa, infatti, la Fortezza divenne prigione dell’Inquisizione.