Sassari: tra mura e torri, i resti di una città medioevale

La cinta muraria di Sassari offre una testimonianza delle origini medievali della seconda città più importante della Sardegna.

Sassari si trova nella parte settentrionale dell’Isola e, grazie alla sua posizione, garantiva, sin dall’antichità, il controllo del mare. Le mura circondavano completamente l’attuale centro storico ed erano intervallate da torri di avvistamento e difesa. Tuttavia non permangono molti resti delle origini medievali della città, perché le mura furono abbattute nella seconda metà del XIX secolo, per di più in maniera confusionaria e reiterata nel tempo. Dopo l’Unità d’Italia, infatti, la casa dei Savoia desiderava trasformare l’intera città secondo lo stile piemontese e crearne una città moderna.

Le mura medievali e il castello perduto

La costruzione della cinta muraria fu iniziata nel XIII secolo dai Pisani, per poi essere ripresa dai Genovesi e modificata ancora dagli Aragonesi. Le mura seguivano una forma pentagonale ed erano lunghe circa 2 chilometri. La cinta era intervallata da ben 37 torri, di cui solo una a forma circolare, e 5 porte. A nord delle mura venne edificato, intorno al 1330, anche il castello di Sassari. Purtroppo l’edificio, che divenne in seguito sede dell’inquisizione spagnola, fu distrutto nel 1877. A Sassari notizie e immagini relative al vecchio castello aragonese sono gelosamente custodite nell’Archivio di Stato, unico luogo dove è ormai possibile ammirare l’edificio in tutta la sua passata imponenza. Nella parte più elevata della città vi è, inoltre, la Cattedrale di San Nicola, esistente dal XII secolo e riedificata nel XV in forma catalano-aragonese, in seguito al trasferimento della sede vescovile da Torres.

Sassari: ciò che resta delle origini medievali

Passando per Corso Trinità, è ancora possibile vedere le tracce più evidenti dell’antica cinta muraria. Risultano ancora perfettamente visibili anche i tre stemmi di Sassari, legati ognuno a dei momenti importanti per la storia della città. Il primo raffigura una torre, simbolo proprio delle radici medievali del luogo, il secondo è una croce, ricordo della convenzione siglata con Genova, e, infine, il terzo rappresenta un giglio, disegno volto ad indicare molto probabilmente il podestà in carica.

Le torri dell’antico borgo di Sassari

Sono solo sei le torri salvatesi dalle demolizioni della seconda metà del XIX secolo e alcune attualmente sono abitazioni civili. La maggior parte sono a pianta quadrata e solo una è a pianta circolare, chiamata “Turondola“. Questa, chiamata anche Torre tonda, è una torre medioevale situata nel lato nord-ovest delle mura, vicino all’Università di Sassari, e composta da due piani. Un’altra torre ancora visibile a Sassari è la Torre di Porta Sant’Antonio, sita nell’omonima piazza. Da questa costruzione in pianta quadrata era possibile tenere sotto controllo un vasto territorio fino al golfo dell’Asinara. Infine restano in piedi le Torri di Corso Trinità, che sono invece due torri di pianta quadrata senza merletti, collegate al tratto murario più lungo.

Sassari: le antiche porte della città

Lungo le mura furono costruite anche cinque porte, tutte abbattute nella seconda metà del XIX secolo. Inizialmente furono edificate le prime quattro porte nei diversi punti cardinali, poi, successivamente, venne aggiunta la quinta, denominata Porta Nuova. Questa fu collocata verso nord-ovest, adiacente alla Torre Tonda (Turondola), all’Università e all’Arcivescovado della città. A nord si trovava invece Porta Sant’Antonio, la più importante perché apriva la città ai suoi famosi campi coltivati e soprattutto a Turris Libissonis, l’antico Porto Torres. A ovest vi era Porta Utzeri, mentre a sud era situata Porta Castello, in prossimità proprio dell’antico castello di Sassari. Infine a est si trovava Porta Mercato, conosciuta anche come Porta Macello o Porta Rosello, poiché era posta dinnanzi alla fontana di Rosello e alla chiesa della Santissima Trinità. Questa apriva la via alla Romangia, importante meta di viandanti e mercanti. L’unica traccia delle originarie porte della città, non spazzata via dal tempo che avanza, è proprio uno dei giunti di questa porta d’ingresso.

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